Ombre di occaso

Ombre di occaso

L'ultima volta, che lo salutai alla stazione di Bologna, la notte estiva era cupa; grosse nuvole si spostavano grevi nel cielo senza stelle, l'aria stagnava. Eravamo venuti a piedi per la nuova via della vecchia citt, quasi deserta a quell'ora ma vivamente illuminata sotto i portici alti e sonori. Come sempre, egli parlava ammonendo, mentre a me pareva di sentire nell'aria, al disopra delle nostre teste, avvicinarsi qualche altra tristezza. Eppure la sua parola aveva la consueta limpidit quasi di alba, quando nel chiarore del giorno nascente traspare come la luce di un altro mondo lontano, e le prime voci della terra somigliano al murmure di una preghiera. Infatti egli aveva sempre creduto la sua meta vicina, e la mia pi alta ma egualmente sicura attraverso tutti i pericoli e gl'inganni della via. Una fede ardeva in lui col quieto splendore di una lampada, rischiarando l'opera della vita gi piena di risultati: aveva molto amato e pensato, combattuto, sofferto e vinto per s e per i suoi senza che dall'anima una sola speranza gli si involasse per sempre. Come quei minatori che sfondano un monte [8] perch le locomotive possano oltrepassarlo, ed avanzano per le sue tenebre con una instancabile fiducia alla luce, mentre gli ostacoli raddoppiano ad ogni passo le sfide dell'impenetrabilit e le minacce della morte, era proceduto lentamente e fortemente dissimulando nella calma della costanza la sicurezza del pensiero. Perch, in questa convulsa fretta della vita presente, egli era ancora un gran signore di altri tempi, che sapeva gi la propria strada ed accettandone le inevitabili deviazioni moderne, serbava intatto in se medesimo il privilegio di tale fortuna. Invano questa sembr sul principio compiacersi ad imporgli la prova della degradazione, cos difficile per coloro nei quali l'orgoglio antico della famiglia accumul le ripugnanze al lavoro volgare, che consuma il tempo e l'ingegno nell'assidua conquista di tutti i piccoli modi della vita, giacch il suo spirito con mirabile modernit aveva prima della prova scoperto il segreto di rinnovare l'avito primato nel carattere stesso dell'epoca nuova. Cos nel mezzo di ogni democrazia, nei tribunali e nei comizi, egli apparve il nuovo signore, che accetta la parit di ogni idea e di ogni funzione, sapendo di potere sempre in esse superare il volgo ieri ammalato di odio, oggi triste d'invidia contro qualunque virt, dalla quale scenda il comando o si rilevi una qualche bellezza. ......Buy Now (To Read More)

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Ebook Number: 46211
Author: Oriani, Alfredo
Release Date: Jul 7, 2014
Format: eBook
Language: Italian