Racconti

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Quando una forma ci si offre di buono o di bello, giova cercare il come e il perch la sia nata, non per imporne l'esempio ad altrui come legge tiranna, ma per dedurne un qualche documento a noi stessi. Cos, vedendo negli scritti della signora Caterina Percoto lo spirito della poesia spirare dalla schietta prosa senza quasi mai ricerca d'ornamenti poetici; ricevendo dalle semplici sue narrazioni un diletto pi vero che da romanzesche avventure intrigate insieme, sorge in me desiderio d'investigare per che via ella sia giunta fin l; e mi fo ardito ad esporre le mie congetture, lasciando a chi conosce pi davvicino l'autrice giudicare s'io colga nel vero. Quelli che ad altri parrebbero impedimenti, dico l'essere lei vissuta lontano dalle grandi citt, e nel consorzio di povera buona gente, vissuta straniera alle raffinatezze della letteratura accademica e ai solletichi di sempre nuove letture e esperienze degli uomini e delle cose; questi a me paiono appunto i sussidi che meglio la fecero quel ch'ell'. La educarono i sacri dolori e le gioie schiette della famiglia, nella cara loro uniformit variate, e [2] che per meglio d'ogni rettorica insegnano a conciliare la soavit con la forza, ch' il pregio e della virt e dello stile. Amica e sorella alla madre, rimanendole pur sempre figliuola, in quest'affetto continu ad educarsi, e ad apprendere il segreto difficile dell'educare lo spirito altrui. L'essere lei nata contessa le giov non tanto alla gentilezza del sentire e de' modi che in altre condizioni pu essere non meno delicata e forse pi schietta, quanto al culto di certe tradizioni che la nobilt della stirpe insegna a serbare per secoli, parte per coscienza di dovere, parte per amore d'utile che se ne abbia o se ne speri, parte per orgoglio e per vanit; ma laddove non hanno luogo le cagioni vili, quel culto partecipa della religione, ed alla verace nobilt de' pensieri incessante alimento. E molto pi quando, come qui, la persona collocata un po' pi in alto, e per il mutare de' tempi, e meglio per virtuosa e liberale volont, e per bisogno dell'animo e della mente si volga, benevola ancor pi che benigna, ai minori, non per tingerli de' propri difetti o farli servire alle proprie debolezze, ma per nobilitare e rinvigorire del loro esempio s stessa. Cresciuta in agiatezza modesta, l'autrice di queste Novelle vide poi d men lieti, ma forse allo spirito pi sereni; e non tanto per tirannia di fortuna o per propria negligenza, quanto per elezione d'anima veramente eletta, per amore del semplice, e per istinto di quella verace uguaglianza che non condiscende se non per assumere gli altri a s, e non ambisce appareggiarsi ne' vantaggi e ne' trastulli ma s piuttosto ne' danni e ne' dolori, spontanea si condusse alle [3] angustie di povera vita; e quando poteva freddamente, se non duramente, comandare, si fece a s e ad altri, come insegna l'Amico degli uomini, ilaremente ministra; e acquist cos, non che perdere, dignit. Non mica che la Contessa si contentasse d'andare, cos per balocco e quasi per burla, a cogliere margheritine ne' prati, e chinandosi lasciasse cadere come elemosina una parola alle povere contadine, beate di quel raggio piovuto dall'alto su loro, e maravigliate che le contesse camminino su due piedi; non gi che per chiasso e come in maschera la si vestisse da contadinella e andasse ne' d solenni a' perdoni, e quindi alle veglie, non contraffacendo ma naturalmente tenendo il linguaggio del paese, acciocch l'umile popolo a lei non conosciuta si desse a conoscere meglio. Ma essa davvero convisse con loro, e si prest a tutti i servigi di massaia, intanto che i nepoti lavoravano nel podere proprio; ben disgraziati se dall'incallire alquanto le mani e dall'abbronzare la faccia non acquistassero gentilezza allo spirito, e all'anima umanit. Non dunque arcadico in lei l'amore de' campi, patimento insieme e diletto, com'ogni affetto vero dev'essere nella vita. E dal conoscere la natura morale ne' campagnuoli le venne il poter meglio sentire, e per meglio dipingere, le bellezze della esteriore natura, non in genere o in ombra per circonlocuzione accettate da' libri, ma quali stanno ne' luoghi da essa abitati. N le bellezze de' luoghi potevano davvero piacerle se le fosse uggiosa la gente che vive in essi, s'ella non sapesse discernere non solo sotto i difetti il pregio, ma anche [4] sotto i pregi il difetto; giacch il troppo abbellire dall'un lato con la rettorica delle scuole o con quella delle conversazioni, dall'altro un imbruttire al di l del vero e fin del possibile; e chi adula il male, da ultimo calunnia il bene, perch smarrisce e le norme del conoscerlo e la potenza ad amarlo. ......Buy Now (To Read More)

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Ebook Number: 49510
Author: Percoto, Caterina
Release Date: Jul 23, 2015
Format: eBook
Language: Italian