Virgilio nel Medio Evo, vol. II

Virgilio nel Medio Evo, vol. II

All'uomo odierno la poesia volgare del medio evo e la poesia classica appariscono come due cose tanto diverse per qualit di forme, per sentimenti e tendenze, che la prima pare debba essere figlia di una rivoluzione, prodotta e governata da una ragione antagonistica rimpetto all'altra. Ma quella lotta fra classicismo e romanticismo che si potuta verificare nei tempi moderni, e sulla quale questa idea si basa, non ebbe luogo realmente nel medio evo. Le lettere volgari non nacquero da una ribellione o reazione vera e propria contro le antiche, pi di quello nascessero da una rivoluzione antimonarchica le repubbliche del medio evo. Perch la cosa avesse luogo, conveniva ci fosse un giusto e vivo sentimento della classicit antica, quale noi abbiamo veduto, nella prima parte del nostro lavoro, non esservi stato. Il concetto dell'arte antica non [2] era molto pi profondo e pi vero nel chierico di quello fosse nel laico. Il latino, che allora aveva un uso assai simile a quello di una lingua vivente, serviva di veicolo fra la tradizione antica e la produzione nuova, che aveva una ragione indipendente da quella. Mentre esso serbava nel pensiero comune elementi antichi, era anche organo di sentimenti vivi, e per piegarsi a questi aveva anche assunto forme speciali nella poesia, e in generale aveva subito quel cambiamento che, rispetto all'ideale classico, chiamasi corruzione. difficile trovare una narrazione tanto esclusivamente medievale quanto quella che serve di tema al Waltharius; pure questa vien trattata in latino, neppure in forma ritmica, ma in esametri, e con s frequente ricorrenza di reminiscenze virgiliane, che si vede chiaro chi la scrisse essere stato un uomo di scuola e, come ogni altro chierico, lettore assiduo di quel poeta[1]. E questo pu dirsi di una quantit di scritti latini del medio evo, in versi o in prosa, che hanno tema desunto dalla poesia volgare. La poesia volgare poi non disprezza l'antichit e la poesia antica, ma ne parla sempre come di grande cosa, e in certo modo si subordina ad essa, invocandone l'esempio e l'autorit, talvolta mostrando anche di rammentarne la parola[2]. Frequentissimo e quasi di moda fra i narratori [3] romantici indicare come fonte della loro narrazione qualche libro latino reale o imaginario[3]. ......Buy Now (To Read More)

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Ebook Number: 59943
Author: Comparetti, Domenico
Release Date: Jul 18, 2019
Format: eBook
Language: Italian